In memoria di Stephen William Hawking

14 March 2018

Oggi 14 marzo 2018 ci ha lasciati Stephen William Hawking, eminente personalità della fisica teorica.

Il suo corpo era da moltissimi anni confinato in una sedia a rotelle, immobile, senza voce, ma il suo cervello era capace di viaggiare fino ai confini dell’universo e di analizzare con lucidità i progressi della scienza, i suoi impatti sociali, etici e ambientali.

Il 25 settembre 2015 veniva lanciata in tutto il mondo l’iniziativa The Global Goals che ha visto Hawking uno dei protagonisti insieme a tanti altri attivisti ed artisti. In tale documento è contenuto l’impegno a conseguire 17 obiettivi globali da realizzare nei prossimi 15 anni, tre dei più importanti: eliminare la povertà estrema, combattere la disuguaglianza, le ingiustizie e sistemare il cambiamento climatico.

Nel 2017 Hawking aveva analizzato con lucidità i successi dell’Intelligenza Artificiale dicendo:

“Siamo sulla soglia di un mondo completamente nuovo. I benefici possono essere tanti, così come i pericoli….e le nostre AI devono fare quel che vogliamo che facciano…..Non possiamo prevedere cosa riusciremo a raggiungere quando le nostre menti verranno amplificate dalle AI. Forse, con questi nuovi strumenti, riusciremo a rimediare ai danni che stiamo infliggendo alla natura e forse potremmo essere in grado di sradicare povertà e malattie. Ogni aspetto della nostra vita verrà trasformato. Ma è anche possibile che con la distruzione di milioni di posti di lavoro venga distrutta la nostra economia e la nostra società”.

E’ un messaggio che facciamo nostro: dobbiamo dirigere la ricerca in AI verso soluzioni che portino a migliorare il benessere dell’umanità come parte integrante del pianeta.

L’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale è impegnata da alcuni anni a promuovere dibattiti e ricerche interdisciplinari su questo tema, orchestrando contributi di sociologi, economisti, ingegneri ambientali insieme a ricercatori delle diverse aree dell’IA per far evolvere il modello di sviluppo verso gli obiettivi globali che anche Hawking auspicava.

Concordiamo con Hawking infatti che il pericolo maggiore, attualmente, non risieda tanto nell’apocalisse economica provocata dai robot quanto nell’avidità del genere umano.

(Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale)